Anche nella Toscana del Sud la frazione organica esempio di economia circolare

3 Aprile 2017

Continua ad aumentare in Italia la raccolta differenziata di frazione organica e sfalci di potature, facendo segnare nel 2015 un incremento del 6,1% rispetto all’anno precedente, pari a 350.000 tonnellate in più raccolte.

 

E’ quanto contenuto nel rapporto annuale Biowaste, appena pubblicato dal Cic, ossia il Consorzio italiano compostatori, elaborando i dati Ispra sulle raccolte differenziate e dal quale emerge che a livello nazionale vengono intercettati oltre 100 kg pro-capite di rifiuto organico l’anno. Avanzi di cibo, scarti della preparazione dei pasti, potature in genere, la frazione organica si consolida come la componente principale dei rifiuti urbani raccolti, rappresentando il 43,3% della differenziata in Italia, seguito da carta e cartone (22,5%) e vetro (12,5%). Secondo le stime del CIC nel 2015 sono state raccolte 4 milioni di tonnellate di frazione organica, pari a circa 66 kg per abitante/anno, e oltre 2 milioni di tonnellate di sfalci di potature, pari a circa 34 kg per abitante.

 

Dati che si confermano anche prendendo in considerazione le raccolte differenziate effettuate da Sei Toscana nel bacino dell’Ato Toscana sud, dove nel 2015 sia le quantità di frazione organica sia le quantità di sfalci di potature intercettate hanno fatto registrare un andamento positivo di circa il 2%. Sulla stessa linea anche il dato in merito alla prodizione pro-capite, per il quale secondo lo studio del Cic emerge che a livello nazionale vengono intercettati oltre 100 kg pro-capite di rifiuto l’anno, sommando sia la frazione organica che gli sfalci di potatura, con un maggiore quantitativo medio nelle Regioni del Nord (122 kg pro capite), rispetto al Centro (101,4 kg) e al Sud (70,2 kg). Dati significativi, che si confermano anche nei numeri non ancora certificati del 2016, e che dimostrano come le politiche di riorganizzazione dei servizi e la spinta a raccolte differenziate capillari risultino fondamentali nel raggiungimento degli obiettivi che la comunità internazionale ci pone, soprattutto adesso con l’approvazione del Pacchetto sull’economia circolare che ha notevolmente alzato l’asticella.

 

Proprio in tale ottica, il rapporto mette in evidenza come la filiera della frazione organica e degli sfalci di potature risulti essere un ottimo esempio di economia circolare, sottolineato anche da Legambiente che ha individuato il Consorzio italiano compostatori come “Campione dell’economia circolare” per il suo impegno, da 25 anni, nel costruire in Italia una filiera virtuosa di raccolta, trattamento e riciclo del rifiuto. Una filiera che nella Toscana del sud vede il suo compimento grazie agli impianti che riescono a tradurre in prodotto i rifiuti raccolti in modo differenziato. In Italia sono in tutto 308 gli impianti di riciclo di frazione organica e sfalci, e secondo le stime del Cic, da questi sono stati ricavati nel 2015 circa 1,76 milioni di tonnellate di compost, oltre ad energia derivane da biogas, per un volume d’affari pari a 1,7 miliardi di euro di fatturato e 9.000 posti di lavoro.

 

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