Arriva Tari 2: come funziona la nuova imposta sui rifiuti

16 Settembre 2019

A partire dal 2020 il nuovo metodo tariffario della cosidetta Tari 2 sarà nazionale e non più predeterminato dai Comuni come avviene ora.

Per questo l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente) sta predisponendo i criteri cui i Comuni dovranno adeguarsi per applicare agli utenti questa nuova imposta nel biennio 2020-2021.

COSA CAMBIA – La nuova imposta sarà molto diversa da quella attuale: sarà ridisegnata con nuovi criteri di applicazione, per garantire più trasparenza e qualità nei servizi. L’obiettivo è un tariffario basato su criteri uniformi, per evitare le attuali disomogeneità a livello territoriale, ma tenendo conto delle diversità delle condizioni di ciascuna area. Le tariffe future non potranno essere aumentate se non nei casi di aggiunta di servizi o di interventi gestionali migliorativi dei processi di raccolta e smaltimento. Inoltre, i Comuni che risulteranno in grado di gestire integralmente il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito locale, in coerenza con le Direttive europee sull’economia circolare, saranno premiati.

COSA COMPRENDERA’ (E COSA NO) – Il perimetro dei servizi compresi sarà più circoscritto rispetto all’attuale: comprenderà solo quelli di spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto, trattamento recupero e smaltimento, riscossione e rapporto con gli utenti. Rimarranno,fuori dalle tariffe regolamentate dall’Arera molte attività collaterali, come la derattizzazione, la raccolta e lo smaltimento dell’amianto, la gestione del verde pubblico, la manutenzione delle fontane, la disinfestazione delle zanzare e lo spazzamento della neve.

[fonte: quifinanza.it]