Come fare il compost domestico senza odore? Con la fermentazione giapponese!

30 Maggio 2014

Le popolazioni rurali hanno sempre tenuto in grande considerazione il compostaggio. Nelle economie di sussistenza infatti tutto veniva prodotto e smaltito all’interno delle comunità, non esisteva l’immondizia – qualcosa di superfluo e da tenere lontano – tutto era costantemente messo in circolo: letame, scarti alimentari e delle coltivazioni, ogni cosa veniva dalla terra e ritornava alla Terra.
Il compost è tornato in auge con il giardinaggio biologico e con la permacultura che fanno perno sul concetto di riciclo e conservazione dell’energia. Ora però un ricercatore giapponese ha prodotto un miscuglo di batteri in grado di aumentare le rese agricole in modo naturale che potrebbe aiutare a prevenire la fame nel mondo.
Si chiama EM (Effective Microorganismes, ovvero ‘microorganismi efficaci’), un insieme di batteri e altri microorganismi in grado di aumentare la scomposizione dei resti alimentari e agricoli; questo è un tipo particolare di compost che in Giappone esiste da centinaia di anni, si chiama kobashi.
A differenza del compost comune, EM non emana odori, può essere sviluppato in piccoli ambienti, anche in un appartamento, e può trasformare anche carne o latticini, normalmente esclusi dai sistemi “classici”. Realizzato per orti e fattorie giapponesi EM può integrare batteri e microorganismi di ogni parte del Mondo.
Sviluppato per sostenere la produzione di cibo, la preservazione dell’ambiente, le cure mediche e il rifornimento energetico, il suo obiettivo è ambizioso, quello di favorire cioè la pace nel mondo. In effetti, il suo utilizzo durante alcuni disastri ambientali e umanitari è stato positivo, ha permesso infatti di ridare fertilità ai campi di riso spazzati dallo tsunami del 2011 a Sendai, in Giappone, così come a Fukushima e nei campi profughi ugandesi, sia per le sue proprietà fertilizzanti che per eliminare gli odori.
La base di EM è il lievito di birra, comunemente usato nella produzione di birra e pane, capace di iniziare il processo di fermentazione disgregando gli zuccheri complessi. Gli organismi chiave sono però i microbi che usano la luce solare per scomporre i resti organici e creare nutrienti necessari a favori lo sviluppo delle piante. L’aggiunta di batteri lattici previene invece il proliferare di funghi dannosi.
All’interno di un pacchetto di EM le specie di microbi sono anche più di 80, tutte studiate per la loro capacità di assimilare gli scarti e farli diventare cibo per l’agricoltura ecologica.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una soluzione tecnologica, frutto di anni di ricerca e sperimentazione, che lavora con la Natura per risolvere i problemi causati dall’essere umano.
(fonte: tuttogreen.it)