Crisi rifiuti, Livio Giannotti si dimette da Alia

26 Settembre 2018

L’aveva detto e ridetto: «In Toscana rischiamo l’emergenza rifiuti, la Regione ci dica come chiudere il ciclo dei rifiuti». Alla fine, di fronte alla mancata pianificazione di nuovi impianti e alla chiusura di inceneritori e discariche, Livio Giannotti ha sbattuto la porta. E così l’amministratore delegato di Alia – la società che gestisce i rifiuti nell’area Firenze, Prato, Pistoia e Empoli – ha messo sul tavolo le proprie dimissioni irrevocabili.

Il consiglio di amministrazione dell’azienda –nata nel marzo 2017 dall’unione di Quadrifoglio, Asm, Publiambiente e Cis e controllata da una cinquantina di Comuni – ha indicato oggi, 25 settembre, come amministratore delegato Alessia Scappini, 44 anni, ingegnere ambientale finora direttore operativo dell’azienda. Poco prima Scappini era stata nominata dai soci, all’unanimità dei presenti, come nuovo componente del consiglio di amministrazione e indicata alla carica di ad.

Dal presidente di Alia, Paolo Regini, sono arrivati i ringraziamenti a Giannotti «per il lavoro profuso nel percorso di fusione delle quattro aziende e nella costituzione di Alia».

Resta all’orizzonte l’emergenza rifiuti dopo lo stop all’inceneritore di Case Passerini, che avrebbe dovuto sorgere alla periferia nord di Firenze, arrivato dal Consiglio di Stato e dopo la chiusura di vari impianti per problemi ambientali o giudiziari. Nel 2023 chiuderà anche l’inceneritore di Montale e quello di Livorno nel 2021.

La revisione del piano rifiuti – annunciata dalla Regione per indicare le discariche e gli inceneritori necessari in Toscana, con i paletti del 70% di raccolta differenziata, 20% di smaltimento negli inceneritori e 10% in discarica («senza prevederne di nuove, senza ampliare quelle esistenti, chiudendo quelle esaurite») – non è ancora partita. Pochi giorni fa la dirigente regionale del settore Servizi pubblici locali, Renata Caselli, ha spiegato in Consiglio regionale che per il nuovo documento servono «dai 12 ai 24 mesi». L’iter, infatti, prevede una prima bozza da inviare e sottoporre al Consiglio regionale come informativa; una serie di passaggi preliminari alla proposta di Piano, cui segue la trasmissione all’aula per l’adozione. A questo punto si apre la fase di consultazione secondo la legge regionale 65/2014 e di concertazione (legge 1/2015), seguono altri passaggi per arrivare alla proposta finale di Piano e all’invio al Consiglio per la sua approvazione.

(fonte: ilsole24ore)