È possibile il reimpianto della Posidonia? Ci provano alle Egadi, anche con il compostaggio

30 Settembre 2013

Nei giorni scorsi l’Area marina protetta delle Isole Egadi e l’Enea hanno concluso alcune importanti fasi del sottoprogetto Gestione Risorse Naturali (Gerin), realizzato a Favignana nell’ambito del programma “Eco-innovazione Sicilia”.

Al CoastExpo 2013, tenutosi la scorsa settimana a Ferrara, il progetto Gerin è stato premiato con il Green Coast Award. «Il premio ricevuto dal progetto – commenta il Presidente dell’Amp e Sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto – ci riempie di orgoglio e dimostra, ancora una volta, come l’Area marina protetta delle Egadi sia diventata la sede ideale per la realizzazione di buone pratiche di gestione sostenibile della fascia costiera. Ringraziamo l’Enea per questa straordinaria collaborazione, che porta benefici al turismo e all’ambiente».

Ma di cosa si tratta? L’Amp delle Egadi spiega che «il progetto, finalizzato a sviluppare tecnologie utili per favorire il turismo sostenibile, ha previsto il recupero dei resti di Posidonia oceanica accumulati sulle coste durante l’inverno e il suo reimpianto, con una nuova tecnica sperimentale, sui fondali dell’area marina protetta».

A luglio sono state preparate alcune sacche, costituite da “biostuoie” in fibra di cocco biodegradabili, riempite con i resti di Posidonia oceanica rimossi dagli arenili. Alcune spiagge sono state quindi liberate, in parte, dai depositi delle piante marine, restituendole ad una piena fruizione turistica nel periodo di maggiore affluenza. Quindi le sacche, riempite di Posidonia, sono state immerse a 10 metri di profondità sul fondale davanti Cala Azzurra, in un sito dove la prateria di Posidonia è stata particolarmente danneggiata dagli ancoraggi delle barche.

Le biostuoie sono state zavorrate sul fondo con blocchetti di calcarenite, una materiale di risulta delle cave dell’isola, compatibile con la sabbia sciolta del fondo marino. Alcuni rizomi e fasci delle piante sono stati impiantati nelle biostuoie, per favorire la ricolonizzazione del fondale.

La fase di immersione delle biostuoie è stata documentata da una troupe di Retequattro del programma “Life – Uomo e natura”, condotto da Vincenzo Venuto, che andrà in onda in prima serata il 10 ottobre.

Il responsabile scientifico di Enea per il progetto Gerin è soddisfatto: «L’intervento è stato molto efficace e l’approccio metodologico utilizzato è innovativo. Inoltre i costi di simili interventi sono notevolmente ridotti rispetto a progetti di reimpianto della Posidonia sperimentati altrove. Un altro obiettivo del progetto, ancora da sviluppare, è l’utilizzo dei resti delle piante marine per la produzione di compost».

Il Direttore dell’Amp delle Egadi, Stefano Donati evidenzia: «Si tratta di un progetto per noi prioritario, in quanto sperimenta un nuovo metodo per il reimpianto della Posidonia in mare, il suo recupero come compost per fini agricoli, e la gestione sostenibile delle spiagge, che vengono restituite alla fruizione dei bagnanti senza alcun impatto ambientale».

(fonte: Greenreport.it)