Il packaging anti-spreco made in Italy che ritarda la deperibilità di frutta e verdura. 850.000 tonnellate di ortofrutta in meno nella spazzatura, 1 miliardo di euro di risparmi

19 Settembre 2016

Bestack, il consorzio non profit di ricerca che riunisce i produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ha presentato a Macfrut, la kermesse ortofrutticola che si conclude domani a Rimini, un brevetto messo a punto con l’università di Bologna per un innovativo packaging “attivo” contro gli sprechi alimentari: è una cassetta in cartone ondulato per ortofrutta che, con l’aggiunta di oli essenziali naturali, può contrastare la deperibilità di frutta e verdura, aumentando la vita dei prodotti sugli scaffali fino a 4 giorni e mezzo.

Bestack spiega che Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il consorzio nazionale Comieco e Numeri che emergono dalle ricerche dell’università di Bologna sull’utilizzo degli imballaggi innovativi per ortofrutta confrontate con il totale di quanto in Italia nel 2015 è stato destinato al consumo fresco e per il consorzio Bestack sono solo un primo risultato: «Per tutta l’ortofrutta italiana si prevede infatti che il nuovo cartone Bestack possa ridurre ulteriormente lo scarto, risparmiando un miliardo di euro per circa 850.000 tonnellate di prodotto: il 10% della frutta e della verdura consumata in Italia in un anno».

Il percorso, iniziato 5 anni fa, ha portato nel novembre 2015 a un brevetto che ora, dopo le necessarie verifiche e sperimentazioni per l’industrializzazione del progetto, è pronto per essere lanciato. La ricerca è stata affidata al team della professoressa Rosalba Lanciotti del dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, sede di Cesena. L’obiettivo era trovare un imballaggio in grado di contrastare la deperibilità di frutta e verdura, allungarne i tempi di commercializzazione e aumentarne la ‘shelf life’ (vita di scaffale).

Il primo step di ricerca ha messo in luce che «Le confezioni in cartone ondulato garantiscono un maggior grado di igiene e pulizia e una minore migrazione microbiologica su frutta e verdura contenuta, rispetto ad esempio alle cassette di plastica a sponde abbattibili. Ed è stato dimostrato che, confezionate in cartone, frutta e verdura hanno una shelf life da 2 a 3 giorni superiore».

Il team dell’università di Bologna e di Bestack spiega che «La scelta vincente, nella seconda fase di studio, è stata quella di aggiungere all’imballaggio di cartone ondulato Bestack una soluzione concentrata di oli essenziali naturali (oggetto del brevetto) per combattere la marcescenza di frutta e verdura prima che il prodotto venga confezionato. Rendendo attivo l’imballaggio stesso. È stata quindi svolta un’analisi comparativa in una catena di punti vendita, tra l’imballaggio in cartone ondulato tradizionale Bestack e quello attivo. In tre mesi sono state fatte 4.500 analisi e 200 campionamenti su fragole, albicocche e nettarine. Le ricerche hanno dimostrato che l’utilizzo di imballaggi attivi ha consentito, in tutte le condizioni di temperatura, ma specialmente nei periodi più caldi, di contrastare la proliferazione di organismi degradativi. La quantità di prodotto da scartare è stata ridotta dal 13 all’8% per le fragole, dal 18 al 13% per le albicocche e dal 25 al 20% per le nettarine».

E i prodotti ortofrutticoli guadagnano in shelf life un ulteriore lasso di tempo: da uno a un giorno e mezzo in più con gli imballaggi attivi. «Ciò si traduce in maggiore sostenibilità, economica e ambientale, e in consumi più attenti e orientati a una riduzione dello spreco alimentare – dicono i ricercatori – L’utilizzo in Italia di imballaggi attivi in cartone ondulato Bestack, infatti, consentirebbe di evitare di sprecare 8.300 tonnellate di fragole per un valore di 29,1 milioni di euro, 12.000 tonnellate di albicocche per un valore di 27,9 milioni, 84.000 tonnellate di pesche e nettarine per un valore di 134 milioni».

Inoltre il brevetto Bestack si inserisce nel solco della nuova legge 166 antispreco pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 agosto: «Una legge che va a colmare un vuoto e regola un tema sempre più caro all’opinione pubblica – conclude il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata – Il tema dello scarto è inevitabilmente collegato al periodo di conservazione dei cibi e diventa ancora più stringente per i prodotti freschi e freschissimi, come frutta e verdura. Se quindi l’ortofrutta è un comparto strategico per l’agricoltura italiana – oltre 13,5 miliardi di Plv, 17 milioni di tonnellate prodotte per l’Istat di cui quattro milioni esportate per il consumo fresco, per un valore in export di 4,5 miliardi – è prioritario orientare progetti di sviluppo e ricerca in quest’ambito. Lo ha fatto Bestack, puntando su un nuovo concetto di packaging: la confezione come strumento che protegge il prodotto e lo migliora».

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