Presentazione Studio “Analisi dei costi della raccolta differenziata della frazione organica”

15 Marzo 2016

Presentato il nuovo studio su “Analisi dei costi della raccolta differenziata delle frazione organica” , a cura di Utilitalia in collaborazione con Bain & Company. Dallo studio emerge il significativo incremento della raccolta differenziata (RD): se in 8 anni (nel 2007 la precedente rilevazione) la RD dei rifiuti urbani in Italia è cresciuta del 64%, è la frazione organica quella che più ha contribuito a questo incremento, passando da 2,702 milioni di tonnellate (2007) a 5,721 milioni di tonnellate del 2014 (+132%). Solo a titolo d’esempio, nello stesso arco di tempo la RD dei rifiuti da imballaggio è cresciuta solo del 35%.

Il risultato è dovuto – sottolinea lo studio – anche all’evoluzione dei metodi di raccolta, con un forte ridimensionamento della raccolta stradale (passata dal 47% al 26%) e una speculare crescita del porta-a-porta, che dal 53% balza al 74%. Il porta-a-porta, infatti, consente d’intercettare percentuali sensibilmente più elevate di rifiuto differenziato, seppure con costi più elevati. Lo studio calcola – a parità delle altre condizioni – che questa modalità di raccolta comporti mediamente un incremento dei costi unitari di raccolta pari al 9,8%. Nel periodo preso in considerazione dallo studio sono poi cresciuti, nella misura del 27,7% i costi diretti di raccolta (personale, gestione dei veicoli e altro).

Sommando i due dati, il costo medio della raccolta, che nel 2007 era pari a 105 euro/tonnellata, dovrebbe aver raggiunto nel 2014 i 144 euro/tonnellata. Il dato reale del costo medio della RD della frazione organica, invece, si ferma a 132 euro/tonnellata (+26% rispetto al 2007) grazie a un incremento d’efficienza che ha consentito alle imprese di raccolta di risparmiare il 12% sugli aumenti previsti.

I 132 euro/tonnellata del costo medio della raccolta differenziata della frazione organica si collocano in una posizione intermedia tra il costo medio della raccolta del rifiuto indifferenziato (95 euro/tonnellata) e quello, sempre medio, della raccolta dei rifiuti da imballaggi (183 euro/tonnellata). La raccolta stradale della frazione organica domestica ha un costo (126 euro/tonnellata) di poco inferiore al costo medio complessivo, ma consente d’intercettare non più di 76 Kg/abitante/anno, mentre il porta-a-porta domestico tocca i 186 euro/tonnellata ma permette di raccogliere 98 Kg/abitante/anno.

Decisamente più contenuti i costi del porta-a-porta non domestico (121 euro/tonnellata) e, soprattutto, della raccolta dai mercati, pari a soli 54 euro/tonnellata.

Lo studio analizza poi l’incidenza del costo del trasporto dei rifiuti organici, calcolando un costo medio di 22 euro/tonnellata (+57% rispetto al 2007), dovuto in larga parte all’inflazione di settore (ora in sensibile contrazione) e alla crescita dei conferimenti a impianti di terzi.

In netto miglioramento, infine, la qualità del materiale raccolto: la frazione estranea, che nel 2007 raggiungeva complessivamente il 9%, si attesta ora al 5,9%, grazie al netto incremento della quota di raccolta porta-a-porta, che presenta un livello d’impurità costante al 5%, mentre la raccolta stradale migliora ma mantiene livelli di frazione estranea ancora elevati, passando dal’11 all’8,4%.

(Qui il link per scaricare lo studio integrale “Analisi dei costi della raccolta differenziata della frazione organica”, a cura di Utilitalia, in collaborazione con Bain & Company)