Da oggetti a rifiuti e ritorno: oltre 7.000 studenti toscani alla scoperta di RI-Creazione

24 Ottobre 2017

Parte la III edizione il progetto di educazione ambientale firmato Sei Toscana. Diversi percorsi formativi diversificati per approfondire la 4R del ciclo dei rifiuti, toccando con mano gli impianti industriali presenti sul territorio per una gestione sostenibile

Quanti rifiuti produciamo ogni giorno? Come fare una corretta raccolta differenziata? In cosa consiste effettivamente il riciclo? A tutte queste e a molte altre domande risponderanno, tramite lezioni in classe, laboratori didattici e visite agli impianti, gli educatori ambientali selezionati da Sei Toscana per la terza edizione di “RI-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritorno”, il progetto di educazione ambientale promosso dal gestore unico dell’Ato Toscana sud che vedrà partecipare istituti scolastici di 69 comuni del territorio.

Dopo il successo delle prime edizioni (che in due anni ha visto la partecipazione di quasi 12.000 studenti), anche questo terzo anno di attività ha registrato uno straordinario riscontro da parte degli istituti scolastici del territorio: saranno più di 7.000 infatti i ragazzi delle scuole primarie e secondarie che parteciperanno. Come ogni anno l’offerta formativa è molto articolata e prevede sei percorsi diversificati e strutturati in relazione alle varie fasce d’età degli alunni e finalizzati all’approfondimento di una o più delle cosiddette 4R del ciclo dei rifiuti.

«I numeri di questo terzo anno sono più che positivi – commenta il presidente di Sei Toscana, Roberto Paolini – con una crescita significativa di iscrizioni rispetto al 2016. Sei Toscana crede molto nel valore dell’educazione ambientale per promuovere la responsabilità civica, l’impegno individuale e collettivo per la tutela dell’ambiente e del territorio».

Oltre alle lezioni in classe ed ai laboratori alcuni percorsi didattici prevedono visite agli impianti dislocati sul territorio, perché il ciclo integrato dei rifiuti possa essere percepito nella sua concretezza e non solamente in astratto. Un contributo particolarmente importante reso possibile grazie alla disponibilità delle società che gestiscono gli impianti sul territorio e aderiscono al progetto: Aisa Impianti (termovalorizzatore di San Zeno, Arezzo), CRCM (impianto di selezione e valorizzazione delle raccolte differenziate di Terranuova Bracciolini), CSAI (discarica di Podere Rota, Terranuova Bracciolini), Ecolat (impianto di selezione e valorizzazione delle raccolte differenziate di Grosseto), Futura (impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie, Grosseto), Sienambiente (termovalorizzatore di Poggibonsi; impianto di selezione, compostaggio e valorizzazione delle raccolte differenziate di Cortine, Asciano; impianto di compostaggio di Abbadia San Salvatore) e TB (impianto di selezione e compostaggio di Casa Rota, Terranuova Bracciolini).

Alla presentazione del programma educativo, Gianpiero Mazzoni, Amministratore delegato TB S.p.A. è intervenuto dicendo: “Perché facciamo la raccolta differenziata dell’umido? I Rifiuti indifferenziati come vengono trattati? Cosa è il compost? A queste e più domande siamo abituati a rispondere ogni anno alle centinaia di studenti che ci vengono a trovare, nell’ambito di questo ed altri progetti di educazione ambientale a cui aderiamo. Il nostro compito è quello di gestire una parte considerevole dei rifiuti urbani di oltre trenta comuni del Valdarno ed i ragazzi possono vedere con i propri occhi come viene trattata la spazzatura che hanno, anche loro, prodotto”.