Dal compost l’enzima per smaltire la plastica.

7 Maggio 2020

Riprodotto in un fungo e perfezionato in laboratorio, viene sperimentato per la degradazione del Pet. L’azienda francese Carbios lo sta testando: scomposto il 90% di materiale plastico in 10 ore.

Riciclare la plastica in poche ore e a costi ambientali ed economici contenuti. E’ l’obiettivo annunciato da uno studio pubblicato di recente su Nature riguardante un enzima capace di agire sul Pet (polietilene tereftalato), il materiale più usato al mondo per produrre tra le altre cose bottigliette per bevande, tessuti e imballaggi. Che purtroppo è anche tra i più difficili da smaltire. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: non esiste ormai angolo del Pianeta che non sia stato raggiunto dall’inquinamento e, secondo uno studio del Wwf, entro il 2050 la produzione di Pet aumenterà notevolmente.

Questa nuova ricerca si basa su un enzima batterico individuato nel compost delle foglie dagli scienziati della Carbios, azienda francese di materie plastiche sostenibili. Dopo averlo analizzato, i ricercatori hanno introdotto delle mutazioni in grado di ottimizzarne l’efficacia nella degradazione del Pet.

In un secondo momento il team ha usato l’enzima per scomporre una tonnellata di bottigliette di plastica con il risultato incoraggiante di una degradazione del 90% in circa 10 ore. Inoltre a differenza dei processi meccanici, lo smaltimento enzimatico permetterebbe di riciclare producendo un materiale non inferiore per qualità a quello prodotto con combustibili fossili.

“È una vera svolta nel riciclaggio e nella produzione di Pet –  ha dichiarato il dottor Saleh Jabarin, membro del comitato scientifico di Carbios – Grazie all’innovativa tecnologia, l’industria del Pet diventerà veramente circolare, obiettivo di tutti gli attori di questo settore, in particolare per i proprietari di grandi marchi, produttori di Pet e per tutta la nostra civiltà”.

L’azienda assieme alla società di biotecnologie Novozymes mira a produrre il nuovo enzima su scala estraendolo da funghi con un costo pari al 4%, rispetto alla plastica vergine derivante da combustibili fossili. Inoltre l’intero processo richiede un utilizzo molto limitato di energia e di nessun solvente rendendo più sostenibile l’intero ciclo.

Quello del riciclo della plastica è un tema che fa gola a molti grandi marchi a livello mondiale tanto che la Carbios sta collaborando tra gli altri anche con L’Oreal e Pespsi per accelerare lo sviluppo su scala della tecnologia.

“Siamo la prima azienda a introdurre questa tecnologia sul mercato – ha affermato Martin Stephan vice direttore generale di Carbios – Il nostro obiettivo è essere operativi entro il 2024-2025, su larga scala industriale”.

[fonte: repubblica.it]