17 Luglio 2018

Secondo i dati forniti dall’Istituto di statistica le percentuali di Comuni che differenziano regolarmente sono in crescita con picchi d’eccellenza al Nord-Ovest. Ma sono ancora molti i residenti che si lamentano per modalità, costi e difficoltà della raccolta

In Italia si producono sempre più rifiuti, ma aumentano anche le percentuali di una corretta raccolta differenziata. Lo dice l’Istat nel suo bollettino, secondo cui nel 2016 la quantità raccolta di rifiuti urbani è stata di 496,7 kg per abitante (+2,2% rispetto al 2015), con una percentuale di raccolta differenziata sul totale del 52,5% (+5 punti percentuali sull’anno precedente). L’Istat sottolinea che i livelli più alti di produzione di rifiuti urbani si rilevano in Emilia-Romagna (653 kg per abitante) e Toscana (616,2). Il Molise (387) e la Basilicata (353), invece, sono le Regioni in cui se ne producono di meno.

Nel 2017, l’85% delle famiglie ha differenziato

Nel 2017 l’85% delle famiglie ha effettuato con regolarità la raccolta differenziata della plastica (erano 39,7% nel 1998), il 74,6% dell’alluminio (27,8%), l’84,8% della carta (46,9%) e l’84,1% del vetro (52,6%). Sono le famiglie residenti nel Nord, comunque, a distinguersi in positivo. Il primato spetta al Nord-Ovest: vetro 91,8%, contenitori in alluminio 81,0%, quelli in plastica 91,1% e la carta 91,4%.

Dati positivi anche per 32 comuni capoluogo

Nel 2016 sono stati 32 i Comuni capoluogo che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (erano 21 nel 2015). e sono 28 quelli che applicano almeno la metà delle politiche di prevenzione e riduzione. Le migliori città, dice ancora l’Istat, sono Parma, Ferrara e Rimini, oltre alla città metropolitana di Torino. Sulle politiche di corretto conferimento, le città metropolitane che si distinguono sono Torino, Genova, Venezia e Bari. Nella gestione sostenibile, invece, le migliori sono Reggio di Calabria, Monza, Perugia, Trento e Forlì.

Raccolta porta a porta, cittadini insoddisfatti

Se la differenziata aumenta, aumenta anche l’insoddisfazione dei cittadini. I motivi di scontento legati al servizio del porta a porta sono prevalentemente dovuti, dice l’Istat, agli orari di raccolta dei rifiuti (94,3%) e alla convinzione che non sia utile raccoglierli in modo differenziato (89,6%). Per migliorare la partecipazione, in termini quantitativi e qualitativi, i cittadini indicano nel 93,4% dei casi la necessità di maggiori informazioni su come separare i rifiuti. Ma c’è anche chi chiede più centri di riciclo e compostaggio o detrazioni e/o agevolazioni fiscali o tariffarie. I cittadini italiani lamentano anche l’eccessivo costo per la raccolta dei rifiuti e solo uno su 4 lo giudica adeguato. Le più insoddisfatte sono le famiglie residenti nelle Isole che per l’83,4% bocciano il rapporto costo-beneficio. Quota che scende al 61,1% nelle Regioni del Nord-Est.

Frequenza raccolta differenziata: bene Trento

I livelli più elevati della raccolta differenziata si registrano nella provincia autonoma di Trento (74,3%), in Veneto (72,9%), Lombardia (68,1%), Friuli-Venezia Giulia (67,1%) e nella provincia autonoma di Bolzano (66,4%). In queste stesse zone la quantità pro capite di rifiuti urbani è al di sotto della media.